Prof. Alessio Redaelli

Medicina estetica
Specialista in chirurgia vascolare

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I peeling: dove e come agiscono?

Primavera, non esiste periodo migliore per ringiovanire la pelle con un metodo antico, ma sempre molto attuale: i peeling. Si tratta di una metodologia molto conosciuta, che se ben condotta può avere risultati assai migliori di metodi molto più moderni come ad esempio i laser, ma con rischi assai ridotti.
Ne parliamo brevemente in questo corto articoletto!

DEFINIZIONE:
È una irritazione controllata dell’epidermide o del derma fatta con mezzi chimici, in genere acidi forti, o fisici come il freddo o di una sorgente laser o radiofrequenza.
Possono essere superficiali, per “pelare” solo l’epidermide, medi, per arrivare un poco più profondamente e profondi per essere molto incisivi nel ringiovanimento, ma con possibili effetti collaterali importanti ed un tempo di guarigione molto lungo!
Se ricordate anche Cleopatra in Egitto molti secoli fa utilizzava i peeling per essere più bella!

DOVE E COME AGISCONO I PEELING?
La pelle è un organo estremamente complesso, forse il più complesso di tutto l’organismo, ed ha svariate funzioni, tra le quali quella principale è di barriera con gli elementi esterni al corpo umano.
È sicuramente l’organo più rappresentato nel cervello ed è anche uno dei più importanti organi sessuali: basti pensare al rossore da imbarazzo o da desiderio ed all’odore che emana che condiziona largamente le nostre emozioni.
Il ciclo completo di ricambio dello strato superficiale dura circa 25-30 gg. Più si invecchia e più
queste cellule cumulano e danno ispessimenti, cheratosi o macchie e così via.
I peeling hanno svariati scopi: prima di tutto accelerano questo turnover, questo ricambio cellulare e quindi ringiovaniscono la cute. Inoltre sono particolarmente attivi sulle macchie cutanee.
Infine hanno anche una azione infiammatoria che stimola, secondo meccanismi ancora non conosciuti perfettamente, la produzione di collagene: la pelle trattata con i peeling dopo un certo tempo dalla applicazione si rileva più turgida e più tonica. Sono quindi basilari in ogni trattamento di rivitalizzazione cutanea.
Ovviamente, questi meccanismi di azione non sono sempre tutti presenti contemporaneamente nei vari tipi di peeling: alcuni hanno maggiore azione schiarente, altri maggiore azione sulla produzione di collagene e così via. Il vostro medico esperto saprà scegliere il più indicato per voi e per il vostri particolare difetti.

PEELING SUPERFICIALI
Soluzione di Jessner, peeling superficiale molto efficace ma senza effetti collaterali di rilievo.
Viene steso sul viso in strati successivi da 1 ad alcuni strati. In questo modo è possibile gestirne la penetrazione, passando da un peeling superficiale sino ad un peeling più profondo, anche se è difficilissimo che arrivi oltre la lamina basale dell’epidermide.
Si tratta di un peeling che personalmente amo moltissimo: è molto efficace nel ringiovanimento cutaneo, dando una luminosità alla pelle che difficilmente altri peeling possono dare.
È molto efficace sulle macchie, anche quelle piuttosto profonde, permettendo di ottenere, con peeling ripetuti, dei risultati sovrapponibili a peeling molto più invasivi, ma con una percentuale di complicazioni enormemente inferiore.
Può essere usato anche per il collo ed il decolleté senza temere reazioni esagerate.
Può essere usato con successo anche sulle mani aumentando un poco i passaggi.
Insomma, è un peeling molto duttile, senza grossolani effetti collaterali e senza controindicazioni importanti.
Bisogna stare attenti nei pazienti allergici all’ac. Acetilsalicilico, anche se non sono riferite reazioni di rilievo. Può essere eseguito una volta al mese per cicli di 3-4 sedute ogni anno.
Può infine essere associato a peeling più invasivi, come in particolare l’Acido tricloroacetico come peeling preparatorio.
Di norma provoca una desquamazione che inizia dal 2-3 giorno e si protrae per una decina di giorni.

Esempio di peeling superficiale con soluzione di Jessner

Acido tricloroacetico:
Viene steso sul viso in modo uniforme e può arrivare a provocare quello sbiancamento della pelle chiamato FROST, che cadendo darà il miglioramento della macchia o delle rughe superficiali.
Il sole sarà vietato per qualche settimana!
Si tratta di un peeling molto indicato per il crono e foto aging, per migliorare piccole rughe (ad esempio per le rughe codice a barra del labbro) e per le macchie cutanee.
Esistono molte varianti di questo peeling come il TCA gel mask, l’easy peel ed il blu peel, ma personalmente preferisco usare i cristalli puri.

Peeling all’ac. Piruvico:
Ha indicazione nell’acne e nella dermatite seborroica in quanto ha grandi proprietà sebostatiche ed antimicrobiche.
Sul derma possiede grandi proprietà di stimolazione del collagene, sovrapponibile a quella indotta dall’acido tricloroacetico, ma con assai minore invasività.
Possiede una minore azione cheratinolitica. Per questo motivo la desquamazione seguente a questo peeling è nettamente minore, mentre è molto più accentuata l’azione seboregolatrice così importante in patologie come l’acne.
Ha anche una blanda azione depigmentante.
La principale indicazione è l’acne, anche in fase attiva, la rosacea, la dermatite seborroica.
Può essere impiegato anche per melasma, cloasma e cheratosi, ma in questo caso ha minori benefici.
Anche il peeling all’acido piruvico viene classificato tra i peeling socializzanti, perché è possibile un immediato ritorno all’attività lavorativa.
Utile nel periodo post peeling una regolare idratazione, uno schermo solare totale.
Può essere ripetuto ogni 25, 30 giorni.


I peeling restano una metodica di sempre maggiore diffusione per il ringiovanimento cutaneo ma anche per la cura di molte patologie cutanee.
Oltre a quelli che ho descritto, ne esistono numerosi altri, assai efficaci o meno.
Il consiglio resta sempre quello di affidarsi ad un bravo medico che saprà consigliare il peeling migliore in relazione all’individuo, alla sua pelle, ed alla sua particolare situazione, ed anche all’esperienza propria, molto importante per la globale sicurezza di trattamento.


Autore: Alessio Redaelli

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